mercoledì 8 aprile 2015

IL NERO

IL NERO

Mostra personale di 
MARGARETA LILLIESKOLD

a cura di Stefania Ferrari




Il simbolismo del nero, la sua profondità, i misteri della non-luce accendono la fantasia e l'inconscio, che scruta e si libera, immaginando ciò che desidera o teme.

Questa mostra, nonostante si intitoli Il nero, è in realtà uno studio estetico sulla luce. Senza di essa, nemmeno il concetto di oscurità esisterebbe e, in ambito pittorico, questa oscurità, la totale oscurità, è ovviamente il nero.
Esprimersi solo mediante questo non colore, anche se chiamarlo così in realtà non è tecnicamente corretto, non è facile, ma sicuramente affascinante, poiché il nero ha molti significati profondi, diversi non solo se inseriti nel contesto di varie culture, ma differenti per ognuno.
Margareta Lillieskold ha deciso di dedicare una intera serie a figure astratte, molto istintive, realizzate solo con questo buio materico. Forme indistinte, curve, nette, fantastiche, si delineano, quasi tridimensionali, sulle sue tele e, con energico slancio, emergono dal piano. L'artista segue la sua ispirazione, che non sa da dove derivi e nemmeno sa dove la stia portando: forse in un ricordo, forse in un sogno, forse in un mondo mai esistito. Tuttavia, ciò che sa, è che si tratta qualcosa che sgorga dalle profondità di se stessa, inspiegabile, intangibile, eppure lì, concreto, sulla tela.
Sono quindi suoi pensieri, quelli che prendono forma in questi quadri, la cui oscurità non è data dal soggetto di essi, ma dalla completezza, la vera pienezza, che porta in sé tutti i colori. In un contrasto tra opposti, Margareta gioca con un unico pigmento, fa della sua tela un luminoso schermo per ombre cinesi, sul quale racconta storie lontane, aneddoti di vita o sogni ancora da realizzare. Le narrazioni sono sue, ma ognuno può aggiungere particolari, cambiare i termini, ribaltare il finale. Ognuno, guardando un suo quadro, vedrà una storia diversa.
Le forme possono ricordare a chi osserva varie figure, come quando si guardano le nuvole. Ebbene, queste sono nuvole dell'inconscio, che attraversano lo sguardo e si colmano delle nostre fantasticherie, spingendoci verso riflessioni inaspettate, sgorgate solo da un gioco di luce e ombra.
Eccola l'Ombra, quella parola ammantata di mistero che secondo la psicologia di C.G. Jung è la nostra parte nascosta, ma quella più vera. Non necessariamente malvagia, semplicemente più istintiva, più selvaggia, meno addomesticata da cultura e convenzioni.
Ecco, i quadri della serie Nero di questa artista, sono non solo la rappresentazione, forse, della sua Ombra, ma anche di quella di tutti noi, perché guardando le sue figure, vediamo in realtà proiezioni della nostra mente, somiglianze dettate da ricordi e conoscenze personali.
L'esercizio artistico in questo studio sul binomio luce-oscurità, assume così una valenza più alta, l'opera d'arte non più solo come diletto estetico, ma come parte di una crescita personale e culturale, quale in realtà dovrebbe essere sempre: una educazione della e alla sensibilità.
Trasportati in un mondo in cui luce e tenebra si inseguono e si completano, come nel simbolo Yin e Yang, creiamo un equilibrio anche tra noi e la figura, mai uguale a se stessa, senza una direzione precisa di sopra o sotto, trovandoci come sospesi in un vuoto primordiale, privo di gravità.
Ecco allora che una serie di apparentemente strane e astratte figure, si trasforma nell'occasione di un viaggio in un Altrove straordinario, dipinto da un'artista che con il nero ha dato corpo a ombre che, senza la luce che le crea, noi non potremmo vedere.


3 APRILE - 2 MAGGIO 

TORREFAZIONE H223


Via Calderini, 3/B Reggio Emilia
 dal lunedì al sabato dalle 7.00 alle 19.30
chiuso la domenica

In collaborazione con Circolo degli Artisti Reggio Emilia

Info: igiardinidiafrodisia@gmail.com





Nessun commento:

Posta un commento